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L' AS Sciacca calcio inizia la sua attività federale nella stagione 1937-38 nel girone A del campionato di Prima Divisione (torneo antesignano della moderna Eccellenza) giungendo al quarto posto finale. La stagione successiva arriva terza, poi nel 1939 lo Sciacca calcio decide di rimanere fermo.

Il calcio saccense riparte nel Dopoguerra, nella stagione 1947-48 con il secondo posto nella Prima Divisione Sicilia che vale il salto di categoria nella Promozione Interregionale (corrispondente alla serie D attuale). Lo Sciacca disputa quattro stagioni consecutive nel girone siculo-calabro. Dopodiché retrocede due volte consecutive. La doppia retrocessione deprime l'ambiente e si decise di fermarsi con il calcio per 6 lunghi anni, dal 1953 al 1959.
Nel 1959-60 si ripartì dalla Seconda Categoria con il presidente Zizzo, campionato vinto ampiamente grazie anche ad alcuni giovani provenienti dal Marsala. Gli anni '60 per lo Sciacca sono stati anni 'ruggenti' dove la formazione neroverde si rese sempre protagonista del campionato di Prima Categoria sfiorando diverse volte la promozione. Clamorosa quella del 1962-63 quando il Caltanissetta si ritirò dal torneo nelle ultime giornate togliendo due punti fondamentali ai saccensi e avvantaggiando la Folgore che fu promossa in serie D per un punto a fine stagione.

Nel 1968 però il Terremoto del Belice arrestò l'ascesa dello Sciacca calcio che entrò in un periodo di profonda crisi. Anche in questo caso due anni di fermo, 1969-1971. Nel 1971-72 si riparte dalla Prima Categoria, dove lo Sciacca fu subito competitivo ma anche in questo caso fu beffato dal Monreale per un solo punto. Nel 1973-74 però arriva il primo  posto che vale l'ammissione nel campionato di Promozione, all'epoca massimo torneo regionale. L'esperienza però dura solo due anni e si torna in Prima Categoria. Nel 1977-78 lo Sciacca se la gioca per la promozione con il Licata che poi farà la grande risalita che tutti conosciamo fino alla serie B. Nel 1978-79 il campionato dei record, unica squadra nel panorama italiano ad essere imbattuta in stagione insieme al Perugia di Castagner. Nel 1979-80 si torna perciò in Promozione.

Gli anni '80 iniziano con due buoni piazzamenti in Promozione, ma è nella stagione 1982-83 che il calcio saccense fa il salto di qualità. Ai nastri di partenza troviamo due formazioni locali Sciacca e Pro Sciacca, quest'ultima neopromossa dalla Prima Categoria. E proprio il Pro Sciacca a duellare ancora una volta contro la Folgore per il primato in classifica. A poche giornate dal termine ad essere decisivo è stato lo scontro diretto di Castelvetrano dove a prevalere sono proprio i folgorini che ancora una volta beffano i saccensi. Nell'estate dell'83 arriva la fusione tra le due compagini cittadine e il ripescaggio nel campionato Interregionale, all'epoca una vera e propria serie A siciliana. Infatti il girone era interamente composto da formazioni isolane. Nelle prime due stagioni il Pro Sciacca conquista due salvezze tranquille. Nel 1985 con Zampollini in panchina si alza l'asticella ed arrivano giocatori importanti per la categoria: Cau, Balsamo, De Feo, Runza, Manzo e Fichera. Cau e Balsamo soprattutto rimarranno nella storia come la coppia gol più prolifica della storia neroverde. Nell'86-87 vengono confermate le ambizioni dell'anno precedente, ma nello scontro diretto per il primo posto con l'Atletico Catania purtroppo svanisce il sogno. I saccensi perdono il big match che vedeva uno stadio 'Gurrera' stracolmo anche a causa di un arbitraggio sfavorevole e al termine della gara ci fu la 'storica' invasione di campo che causò una lunga squalifica del campo stesso e di alcuni giocatori che compromise il resto della stagione. L'anno seguente tranquilla salvezza al terzo anno di Zampollini, segnato anche dal ritorno di Tony Fornò. Nel 1988-89 nonostante si fosse partiti con altre ambizioni arrivò una sciagurata retrocessione con Arcoleo in panchina, una delle annate più sfortunate di sempre. Si chiudono così gli anni '80 e l'esperienza in Interregionale dopo 6 stagioni.

Nell'89-90 si riparte dalla Promozione, due stagioni nelle quali si punta sui giovani e si ottengono altrettante salvezze. Nel 1991-92 viene istituita una nuova categoria, il campionato di Eccellenza e per lo Sciacca, nel frattempo tornato alla vecchia denominazione prima della fusione del 1983, è un crescendo fino ad arrivare all'era di Giovanni Oddo. La stagione 1993-94 è una splendida cavalcata fino allo scontro diretto di Canicattì dove i neroverdi persero partita e primato in classifica. I saccensi arrivano secondi ma rispetto a undici anni prima ci sono i play-off. Si parte con la Juventina Gela e qui è storia. Al ritorno lo Sciacca deve vincere in un 'Gurrera' stracolmo e rinnovato con le curve e il manto erboso. I saccensi vanno sotto nel punteggio e in doppia inferiorità numerica. Lo Sciacca però si scatena, rimonta lo svantaggio e vince la partita con le splendide reti di Corrao e Ingrassia. Si va avanti in semifinale con i sardi dell'Ariete Solanas, doppio 0-0 tra andata e ritorno e passaggio del turno deciso ai rigori in favore dei neroverdi. Si arriva così alla finalissima con la Puteolana, al 'Gurrera' un pari, al ritorno in Campania una sconfitta. Ancora una volta arriva la beffa all'ultimo per il salto di categoria. Nell'estate del '94 però ecco un nuovo ripescaggio nel Campionato Nazionale Dilettanti. Stavolta i gironi sono interregionali e si va in trasferta oltre lo stretto. Il primo anno insolito accoppiamento siciliane occidentali- laziali. La seconda, terza e quarta stagione girone siculo-calabro, nel 1998-99 ci si confronta con le campane ed infine per un biennio girone comprendente anche le lucane. Nel 2000-01 si parte con le ambizioni di conquistare per la prima volta la serie C2. A Sciacca arrivano giocatori del calibro di Barraco, Lo Bue, Guaiana, Sorce, Cavataio, Rosario Italiano e Sandri, ma il giocattolo, un po' troppo costoso, si rompe a novembre. Ridimensionamento degli obiettivi, rimangono solo Barraco, Lo Bue e Guaiana dello squadrone di inizio stagione e si raggiunge la salvezza nelle ultime partite. Ottima coppia gol quella formata da Barraco e La Vaccara entrambi in doppia cifra. Ma il sogno dello Sciacca in serie D svanisce nell'estate 2001.

E giungiamo dunque all'epoca contemporanea, il 2001 segna l'inizio del declino del calcio saccense. I primi anni 2000 avrebbero dovuto essere contraddistinti da una risalita, invece nei play-off di Promozione del 2004-05 una sfortunata finale col Buseto, poi terminata con un pari dei trapanesi nei minuti finali, non consentono allo Sciacca di tornare in Eccellenza. Nel 2006-07 lo Sciacca precipita in Terza Categoria, poi ancora una risalita in un biennio in Promozione, ma la compagine saccense negli anni successivi fa sali e scendi tra Prima Categoria e Promozione, fino al 2017-18 quando per una stagione si ferma il calcio a Sciacca. Forse proprio questa molla ha fatto scattare la scintilla che ha dato il via al progetto Unitas. Nel 2018 si riparte alla grande e l'Unitas vince in carrozza il torneo di Prima Categoria, nel 2019-20 il ritorno in Promozione e ancora una volta duello per il primato con la Folgore di Castelvetrano. Stavolta però sono i saccensi a prevalere, con il campionato che si ferma a marzo per il Covid. La nuova ripartenza è difficoltosa ma l'Unitas Sciacca  torna in Eccellenza finalmente dopo tre decadi e per ben tre volte sfiora i play-off. E adesso arriviamo alla stagione 2024-25 dove l'Unitas Sciacca ha allestito un organico di prim'ordine per puntare al primato e cercare di tornare in serie D dopo 24 anni.

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